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NO WOMEN NO PANEL - SENZA DONNE NON SE NE PARLA

 

Culto domenicale: ogni domenica, ore 10, a Pinerolo entrata in via Diaz

Accompagnamento anziani al culto domenicale. Ricordiamo che è sempre possibile utilizzare il servizio di trasporto persone, le quali desiderino recarsi al Tempio per il culto domenicale, nonostante le loro difficoltà di movimento autonomo. Le persone interessate possono rivolgersi a Franco Godino, cell. 333 306 69 93, con un congruo anticipo.

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No Women No Panel, senza Donne non se ne parla

Lunedì 22 novembre a Roma, iniziativa per una rappresentazione equilibrata e paritaria nel dibattito pubblico. Apre i lavori Simona Sala, direttrice del Tg3. La pastora Gabriela Lio, presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, fra gli invitati. Vi ha partecipato Paola Schellenbaum.

Roma (NEV), 22 novembre 2021 – Si tiene oggi a Roma l’iniziativa per una rappresentazione equilibrata e paritaria nel dibattito pubblico. L’evento ha ricevuto l’adesione del Capo dello Stato Sergio Mattarella il quale ha conferito una medaglia di merito.

L’incontro sarà occasione per presentare il Memorandum d’intesa “No Women No Panel – Senza Donne Non Se Ne Parla”. Il Memorandum si ispira alla Campagna di comunicazione 2020/2021 di Rai Radio1 che rilancia il progetto omonimo nato nel 2018 in seno alla Commissione europea.

Apre i lavori Simona Sala, neo direttrice del Tg3 (fino a pochi giorni fa alla guida di Rai Radio Uno). Segue il dibattito “Senza donne non se ne parla”, in vista del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Fra i partecipanti, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. La pastora Gabriela Lio, presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, è fra gli invitati, in rappresentanza di diverse associazioni coinvolte nella campagna fin dall’inizio.

Nel Memorandum si riconosce che “l’uguaglianza tra donne e uomini appartiene alla sfera dei diritti umani” ed è “condizione necessaria per la giustizia sociale e requisito fondamentale per lo sviluppo e la pace” (Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne CEDAW, Onu 1979, Dichiarazione di Pechino dell’Onu e Piattaforma d’Azione del 1995). Inoltre, si fa riferimento al fatto che discriminazione e violenza contro le donne hanno origine principalmente “nel sistema di valori, tradizioni e abitudini, tramandati culturalmente, per i quali la differenza fra donne e uomini si struttura a partire dalla interiorizzazione, storicamente diffusa, della superiorità del genere maschile su quello femminile e dalla diffusione di stereotipi che da ciò derivano (Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, 2011; Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, 2019)”. Donne e uomini, si legge ancora nel Memorandum, “possono trarre beneficio da una società più equa (Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, Goal 4 Istruzione di qualità, 5 Parità di genere, 10 Ridurre le disuguaglianze, 16 Pace, Giustizia e Istituzioni solide)”.

L’obiettivo è quello di raggiungere un’equa partecipazione nella comunicazione pubblica, come espressione di una visione plurale e paritaria. L’equità deve riguardare il dibattito politico, scientifico, sociale ed economico. Infine, occorre superare stereotipi e pregiudizi culturali.

L’iniziativa si svolge presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dalle 15 in Via IV Novembre 149 – Roma (Spazio Europa).

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Non chiamatelo mestiere
Riforma.it di Sara Tourn - 19 novembre 2021 
Prostituzione, un tema che interroga anche le chiese e su cui riflette il Quaderno per i 16 giorni contro la violenza 2021 curato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia
Adelina Sejdini si è uccisa il 6 novembre. Di origine albanese, sopravvissuta alla prostituzione, aveva portato all’arresto di più di quaranta dei suoi sfruttatori. «Se torno in Albania mi ammazzano», diceva, e da anni viveva con lo status di apolide, nella speranza di ottenere la cittadinanza italiana. Pochi giorni fa, all’ennesimo rinnovo del permesso di soggiorno, non risulta più apolide ma cittadina albanese; non più invalida al 100% (era gravemente malata) ma lavoratrice.

Un caso estremo, che dice più di mille statistiche e dati, ma anche quelle ci vogliono, per superare l’idea, viziata da stereotipi e pregiudizi, spesso molto edulcorata, che molti hanno.

Ne è convinta Gigliola Belforte, presidente dell’Ywca-Ucdg (Unione cristiana delle giovani), che da qualche anno collabora con la onlus torinese Iroko e altre associazioni che lavorano contro la tratta e la prostituzione. Gigliola aveva incontrato Adelina, mi racconta all’inizio del nostro colloquio; il bel volto deformato dalle botte, la sua forza «ma allo stesso tempo il riemergere di ferite tali per cui ritrovare una stabilità “normale” è difficilissimo. Ti rubano la vita non solo durante, ma indefinitamente».

In una società che considera la prostituzione un mestiere, secondo l’ambigua definizione di “sex work”, e in cui attività come la “escort” sono diventate appetibili, le responsabilità sono tante: dai mezzi di informazione, ai social, alla politica, alle famiglie… Non ci rendiamo nemmeno conto di muoverci in un immaginario che ha reso normale qualcosa che normale non è. In un’interessante conferenza promossa da Iroko (Smontare il sex work, sul sito www.associazioneiroko.org), la sociologa Gail Dines, tra le maggiori attiviste contro la pornografia, notava che 15 attrici hanno vinto un Oscar nel ruolo di prostituta (26 le nomination), fin dalla prima edizione nel 1929. Senza dimenticare Julia Roberts che, con Pretty Woman nel 1991, pur non vincendo consacrò un vero e proprio mito.

Ma anche le chiese non possono chiamarsi fuori: anzi è importante che insieme ad associazioni come l’Ywca contribuiscano attivamente a combattere questo fenomeno, asserisce Belforte: «Qualcuno fa l’ingenuo, dice che sono d’accordo, che fa parte della loro cultura (parlando per esempio di Cuba). Sono convinta che anche nelle nostre chiese ci siano diversi “clienti”, che molti siano convinti che si tratti di un “peccato veniale”. Purtroppo finora non è lavorato molto su questo».

Eppure l’interesse e il bisogno di sapere sono molto forti, lo ha dimostrato il seguitissimo ciclo di incontri promosso dall’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (Oivd) e dalla Federazione donne evangeliche in Italia (Fdei) dallo scorso marzo, che sta proseguendo (prossimo incontro giovedì 18 novembre; i video si possono rivedere sulla pagina Facebook dell’Oivd) con un focus sulle varie religioni. 

E sulla stessa scia si colloca il Quaderno per i 16 giorni contro la violenza pubblicato dalla Fdei, che approfondisce molti aspetti. Il dossier è ricco di dati e spunti per avviare un dibattito urgente e creare maggiore consapevolezza, per esempio sull’idea che si tratta, dice Belforte, «non di offesa alla “morale pubblica”, ma di lesione dei diritti umani, di delitti contro la persona».

Le diverse esperienze europee, alcune rivelatesi drammaticamente fallimentari come quella della Germania, dovrebbero farci capire che la prostituzione non è un problema da normare ma in definitiva impossibile da sradicare, bensì di una pratica “culturale”, che in quanto tale si può modificare. Il cosiddetto “modello nordico” neoabolizionista, in vigore nei paesi scandinavi e in Francia, promosso in Italia anche da associazioni come Ywca e Iroko, sottende un’ottica diversa: «Riteniamo che non si debba normare la prostituzione ma lottare in vista di ridurla drasticamente e abolirla colpendo la domanda e facendo programmi seri per sostenere le donne nell’uscita da uno stato di schiavitù disumanizzante» spiega Gigliola Belforte.

Ma dove sta andando l’Italia? Contrariamente al pensare comune, con la legge Merlin del 1958 si era data una normativa avanzata, purtroppo spesso deformata da un’interpretazione “moralista”.

All’inizio di luglio, la commissione Affari Costituzionali al Senato ha presentato un’indagine conoscitiva su tratta e prostituzione, promossa dalla senatrice Alessandra Maiorino, che potrebbe fare evolvere il nostro Paese verso il “modello nordico”. Di fronte alla realtà mostrata dall’indagine, molti hanno dovuto ricredersi.

Il processo di “rieducazione” di una società non può che essere lungo e difficile, e secondo Belforte bisogna cominciare presto, perché la situazione è preoccupante, anche fra i più giovani: «Chi fa questo lavoro di sensibilizzazione nelle scuole dice che andrebbe fatto fin dall’asilo, dalle elementari, perché oggi la pornografia è un problema enorme, che coinvolge bambini molto piccoli, veicolando un immaginario estremamente violento». Le (poche) ore di educazione civica recentemente introdotte, conclude, possono essere fondamentali, e ricorda il caso di un istituto tecnico della periferia di Roma. All’inizio della lezione i ragazzi “adulavano” Rocco Siffredi, alla fine, dopo quello che avevano imparato, l’attore porno non era più il loro mito…

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La Società di Studi Valdesi è membro del Coordinamento degli istituti culturali del Piemonte e invita a partecipare al convegno che si terrà il 9-10 novembre all'università di Torino in collaborazione con Aici e Dipartimento di studi storici.

Storia istruzioni per l’uso. Il lavoro degli storici e i progetti innovativi 

Torino, 9-10 novembre 2021

I Sessione – 9 novembre 2021 - ore 15.00–18.00

In diretta streaming:

https://unito.webex.com/unito/j.php?MTID=m54a3b966221bb9191305bc26e6b28a42

Saluti

Daniele Valle, Vicepresidente VI Commissione del Consiglio regionale del Piemonte 

Valdo Spini, Presidente AICI

Introduce 

Sergio Scamuzzi, Vicepresidente AICI 

La professione dello storico 

contributo degli istituti Albina Malerba, Pietro Polito

Modera Sergio Roda, Università di Torino - Deputazione Subalpina di storia patria

Giovanni Cerchia, Università del Molise 

Gianluca Cuniberti, Università di Torino

Mauro Forno, Università di Torino – Israt

Marc Ortolani, Universitè Cote d'Azur

Istruzione e formazione

contributo degli istituti Claudio Panella, Sabrina Saccomani, Anna Maria Viotto 

Modera Marino Zabbia

Enrica Bricchetto, Cremit, Università Cattolica di Milano 

Federica Ceriani, docente formatrice

Albertina Vittoria, Università di Sassari 

Marino Zabbia, Università di Torino

II Sessione – 10 novembre 2021 - ore 15.00–18.00

In diretta streaming:

https://unito.webex.com/unito/j.php?MTID=mb9fe4913ac83df6ffb350ddd4d2245ff

Metodi e uso della digitalizzazione: archivi, biblioteche e banche dati

contributo degli istituti, Gabriella Morabito, Paola Schellenbaum 

Modera Stefano Benedetto

Stefano Benedetto, Archivio di Stato di Torino

Cristina Cilli, Università di Torino 

Leonardo Mineo, Università di Torino

Franco Motta, Università di Torino

Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, Università di Torino

Maurizio Vivarelli, Università di Torino 

Tavola rotonda:

Mario Turetta, Direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali, MIC

Vittoria Poggio, Assessora alla Cultura, Turismo, Commercio, Regione Piemonte

Gabriella Serratrice, Responsabile del Settore promozione dei beni librari e archivistici, editoria e istituti culturali, Regione Piemonte

Gianluca Cuniberti, Università di Torino

Elisabetta Ballaira, Fondazione 1563

Davide Monge, Città di Torino, Servizio Biblioteche - CoBiS

Valeria Mosca, Polo del ‘900 

Gabriella Morabito, coordinamento istituti culturali del Piemonte

Coordina Luciano Boccalatte, coordinamento istituti culturali del Piemonte

Gli istituti culturali del Piemonte promuovono la ricerca e il valore della conoscenza, in collaborazione con l’Università, e si propongono come interlocutori per progetti di ricerca, insieme a enti e reti territoriali, nell’ambito dell’educazione permanente, anche attraverso l’offerta di convegni e seminari accessibili a tutti.

Comitato organizzatore: Gianluca Cuniberti e Mauro Forno Università di Torino, Valdo Spini e Valerio Strinati AICI, Luciano Boccalatte e Gabriella Morabito coordinamento istituti culturali del Piemonte

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1941-2021 L’EUROPA DI IERI PER L’EUROPA DI DOMANI

Le vie dell’unificazione e dell’integrazione europea
dalla dimensione locale alla grande storia
 
27-28-29 ottobre 2021

Sala lauree Campus Luigi Einaudi
Lungo Dora Siena 100 - Torino
A ottant’anni dalla prima stesura del Manifesto di Ventotene, si propone una conferenza internazionale per ripercorrere il processo di integrazione europea attraverso gli snodi verificatesi a cavallo di ciascun decennio. Un convegno storico che non si limiti a riflettere su quanto è stato, ma costituisca la sede per un dibattito sul futuro dell’Unione europea.

Scarica il programma!

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Piemonte. Mostra “Tullio Vinay, Leonardo Ricci: progettare l’Agàpe”
Si terrà il giorno 3 luglio alle ore 11 presso il matroneo del Centro Ecumenico Agape, Prali in provincia di Torino, l’inaugurazione della mostra "Tullio Vinay, Leonardo Ricci: progettare l'Agàpe". Dal 3 luglio al 13 settembre 2021 

Roma (NEV), 21 giugno 2021 – “Nel contesto della rinascita sociale, spirituale e politica si colloca la realizzazione dell’Agàpe, ovvero dell’amore di Dio – si legge nel comunicato stampa diramato oggi dal Centro ecumenico internazionale Agape, in Piemonte -. Il progetto ideato dal teologo e pastore valdese Tullio Vinay e dall’amico architetto Leonardo Ricci continua oggi. Agàpe da teoria è diventata forma e, dalla relazione di questi due amici, nasce un luogo ricco di legami e forte nel suo rinnovarsi rimanendo spazio di relazioni e di dialogo”.

“Costruire un villaggio alpino, chiamato Agàpe-amor fraterno – che d’estate e d’inverno possa ospitare molti giovani d’ogni luogo per convegni e campi. Che fra le rocce dei nostri monti che han conosciuto le brutture della guerra, AGAPE sia l’effige dell’amore vero…”

Tullio Vinay
Nell’annunciare l’inaugurazione di una mostra inedita, scrive ancora l’organizzazione: “Oggi festeggiamo i settant’anni dalla fondazione del centro ecumenico internazionale Agàpe. Con questa mostra di disegni originali e foto d’epoca, curata da Andrea Sbaffi ed Emanuele Piccardo, si vuole ripercorrere la genesi di Agàpe, legando insieme il pensiero di Vinay, il sito paesaggistico e l’architettura di Ricci come un unicum omogeneo, testimonianza di una riflessione spirituale ancora oggi attuale”.

La mostra è visitabile fino al 13 settembre 2021 dalle ore 13 alle 15:30, previa prenotazione telefonica allo 0121 807514. Sarà possibile accordarsi precedentemente per un altro orario telefonando allo stesso numero o inviando una mail a ufficio@agapecentroecumenico.org.

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Vaccini: a Pinerolo una nuova sede vaccinale 

L’Asl To3 ha istituito un call center per le vaccinazioni Covid dedicato ai propri cittadini, che risponde al numero 011-4017512, dal lunedì al venerdì in orario 8-16. 

di Piervaldo Rostan - Riforma n. 13 2021

Procede la campagna di vaccinazioni anti Covid-19 su tutto il territorio della Asl To3, secondo quanto prevede il calendario regionale. Sono state somministrate fino a venerdì scorso 77.000 dosi. Di queste, 51.249 sono prime dosi e 25.773 seconde dosi. La categoria degli over 80 è quella con il maggior numero di vaccini già effettuati, 29.257 dall’inizio della campagna vaccinale. 22.350 sono le dosi di vaccino somministrate ai sanitari, 9.199 fra il personale scolastico. La percentuale di adesione media al vaccino risulta di circa il 96%, con punte oltre il 100% in alcune sedi, grazie al meccanismo dell’overbooking, e adesione al vaccino AstraZeneca di circa l’84%. 

Intanto venerdì 26 hanno ricevuto le prime vaccinazioni le persone a elevata fragilità (persone estremamente fragili, disabilità grave), che sono state segnalate dal medico di famiglia direttamente sul portale regionale e quindi convocate dall’Azienda Sanitaria. 

Sabato e domenica hanno avuto inizio invece le vaccinazioni per la fascia di età compresa fra i 75 e i 79 anni, con due postazioni attive, una a Rivoli e una a Pinerolo, presso gli ospedali, con orario continuato, dalle 9 alle 18. 

I punti vaccinali attivi a oggi sono 18: oltre ai tre ospedali, Pinerolo, Rivoli e Susa, anche le sedi Asl di Avigliana, Collegno – Villa Rosa, Giaveno, Grugliasco, Orbassano, Oulx, Pinerolo – str.le Fenestrelle, Pomaretto, Torre Pellice e Venaria Reale. A questi si aggiungono le Case della Salute di Beinasco, Cumiana, Pianezza e Vigone e il San Luigi di Orbassano. Nei prossimi giorni, rispettivamente il 4 e il 5 aprile, verranno aperte due nuove sedi vaccinali, a Grugliasco e a Pinerolo, dove verranno concentrate le attività delle rispettive aree, ottimizzando logistica e risorse, con l’obiettivo di aumentare la capacità vaccinale fino a 2.680 dosi giornaliere. L’azienda sta anche valutando la possibilità di aprire prossima- mente ulteriori punti vaccinali. 

In particolare il prossimo 5 aprile, lunedì di Pasquetta, entrerà in funzione a Pinerolo il nuovo centro vaccinale Asl To3. La sede delle vaccinazioni anti-Covid, individuata insieme al Comune di Pinerolo, che l’ha concessa in comodato d’uso gratuito all’Azienda sanitaria, troverà collocazione presso la Scuola Federale di Cavalleria ad Abbadia Alpina, in via Madonnina n.35 (con accesso da via Giustetto – via Battitore), nel basso fabbricato che sorge a fianco del maneggio. Ospiterà le vaccinazioni di tutto il circondario, 7 giorni su 7, con orario a regime 9-20. L’utilizzo della struttura, dotata di ampio parcheggio, consentirà di migliorare la logistica per chi deve effettuare il vaccino e all’Azienda di ottimizzare l’organizzazione del punto vaccinale e le risorse di personale, potenziando ulteriormente la capacità di vaccinazione sul territorio. 

Resteranno comunque in attività le sedi vaccinali delle Case della Salute di Cumiana e Vigone, l’Ospedale per alcune tipologie di vaccinazione e la sede di Pomaretto, mentre a Torre Pellice gli spazi e il personale lasciati liberi dal trasferimento del centro vaccinale saranno utilizzati per la riapertura, necessaria, dei posti letto Cavs. 

Proseguono inoltre le vaccinazioni presso le Rsa, dove da 4 settimane non vi sono più pazienti Covid in carico alle Usca, a conferma dell’efficacia della vaccinazione di ospiti e personale, oltre che delle misure di distanziamento. 

Le prossime tappe, secondo quanto previsto dalla campagna vaccinale, riguarderanno le persone comprese fra i 70 e 75 e la fascia di età fra 60-69 anni. 

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19 marzo: Giornata mondiale di azione per il clima
Anche la Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia sostiene l’iniziativa promossa dal movimento Fridays for future. La Commissione contribuisce, fra l’altro, con la pubblicazione di un documento di riflessione su emissioni CO2, impegno dei governi e COP26

 Roma (NEV), 17 marzo 2021 – In occasione della Giornata mondiale di azione per il clima (19 marzo), la Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) propone un documento di riflessione. Fra i temi affrontati, i sussidi alle fonti fossili e alla zootecnia europea e le emissioni di CO2 causate da agricoltura e allevamenti intensivi. Ma anche la protezione della salute e la promozione di un’economia giusta e sostenibile. Infine, l’analisi delle norme e degli impegni in Italia, a livello europeo e mondiale.

La GLAM aderisce inoltre alla mobilitazione globale promossa dal movimento Fridays for future (FFF). Nel documento della Commissione FCEI si mettono a fuoco le priorità ambientali e si sottolinea l’esigenza di una continua vigilanza sugli obiettivi. Questo, alla luce di alcuni dati significativi che riguardano la salute, il clima e la sostenibilità. Le emissioni annuali totali attribuibili alla zootecnia europea, ad esempio, sono equivalenti a 704 milioni di tonnellate di CO2. Più delle emissioni annuali di tutte le auto e furgoni circolanti nell’Unione Europea nel 2018.

“I politici e le grandi aziende non perdono l’occasione per fissare obiettivi di riduzione delle emissioni da raggiungere tra 20 o 30 anni. E per promettere che, in qualche lontano futuro, faranno qualcosa per contrastare la crisi climatica – denuncia il movimento FFF/Italia nella sua convocazione alla Giornata di azione per il clima –. Ma abbiamo bisogno di misure immediate e concrete in linea con la scienza e con il principio di giustizia climatica”. Per questo, il 19 marzo si mobilitano di nuovo attivisti e attiviste in tutto il mondo. Per protestare e chiedere che i fondi del Next Generation Eu siano investiti in politiche per “azzerare le emissioni di gas serra. Gli effetti della crisi climatica sono già sotto i nostri occhi, e la situazione potrà solo peggiorare. Soltanto noi, le persone di tutto il mondo, possiamo ribaltare questa situazione” scrivono gli organizzatori.

Fa eco la GLAM nel suo documento, con queste parole: “Se ci guardiamo attorno, quali realizzazioni vediamo in termini di piantumazioni di alberi, controlli e sostituzioni di caldaie, ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico, parco auto e trasporto pubblico, trasformazione dell’agricoltura e dell’allevamento industriali, consumo di plastiche? Anche in vista della COP 26 tutto ciò merita una ricognizione e molta vigilanza”.

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Oltre le frontiere, storie dai confini
Lunedì 15 marzo alle 17 un webinar organizzato da Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, con la rivista e centro studi Confronti e la Diaconia Valdese.

Roma (NEV), 10 marzo 2021- “Oltre le frontiere, storie dai confini” è il titolo di un incontro online organizzato da Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI, Confronti e Diaconia Valdese, per discutere di rotte migratorie e di politiche dell’accoglienza. 

L’appuntamento si svolgerà lunedì 15 marzo, dalle 17, sarà trasmesso in streaming sulle pagine fb di Confronti e MH e inoltre su zoom al link https://us02web.zoom.us/j/327598981. 

Interverranno Luigi Manconi, sociologo, già senatore; Emanuela Del Re, parlamentare M5S; Brando Bonifei, europarlamentare PD. 
Il secondo panel, dedicato alle “Voci dai confini”, vedrà le testimonianze di alcuni operatori delle realtà del mondo evangelico attive su questo fronte: dalla Val Susa Davide Rostan, pastore della chiesa valdese di Susa; da Lampedusa Marta Bernardini, responsabile MH-Osservatorio sulle Migrazioni; dalla Bosnia Niccolò Parigini, responsabile MH-Bosnia; da Ventimiglia Simone Alterisio, Diaconia Valdese.
 
Modererà il dibattito Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope-FCEI. 
 
“A pochi chilometri dai nostri confini – dichiara il coordinatore di MH – si sta consumando un vero e proprio dramma umanitario. Parlo della Bosnia e delle poche migliaia di profughi che sono lì concentrati, letteralmente intrappolati, senza poter tornare indietro nè procedere nel loro progetto migratorio e senza poter entrare in Europa. Le condizioni sono avverse, c’è un problema generale di povertà di quell’area. Davvero sarebbe il momento per l’Europa di dimostrare la capacità di governare un fenomeno importante e complesso come quello delle migrazioni. Da qui il nostro webinar che intende favorire un confronto tra chi sui confini c’è ed opera quotidianamente e chi è chiamato a pensare politiche utili a gestire ed affrontare questo problema, dal quale per molti aspetti dipendono il futuro e la credibilità delle istituzioni europee”.

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Religione a scuola, “c’è bisogno di laicità”

Roma (NEV), 17 dicembre 2020 – Il bando per il concorso riservato agli insegnanti di religione nella scuola italiana dovrebbe arrivare all’inizio del 2021. La decisione, come abbiamo spiegato in quest’articolo, è frutto di una recente intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la CEI. Abbiamo colto l’occasione di questa notizia per approfondire il tema, sempre molto discusso, dell’ora di religione cattolica insieme a Silvana Ronco, metodista, mamma di quattro figli, già presidente dell’associazione 31 ottobre della FCEI e membro del Consiglio della Federazione, da anni impegnata a favore del pluralismo e della laicità a scuola.

Cosa pensa della decisione di indire il concorso, a 17 anni dall’ultimo?

“Penso che non si possa parlare del bando senza affrontare il tema scuola nel suo complesso. C’è da chiedersi: di quali mali soffre oggi la scuola pubblica in Italia? Che cosa serve in questo momento? Io ritengo che sarebbe necessario un grosso sostegno, a fronte di bisogni nuovi, enormi e complessi, legati in particolare alla didattica a distanza.

La decisione del Ministero, come ha anche detto l’avvocato Valenzi al Nev, segna in ogni caso quanto meno una priorità da parte dell’istituzione: vengono stabilizzati gli insegnanti di una materia facoltativa.

Questo accade in mesi molto difficili, in cui emergono dati allarmanti riguardo l’abbandono scolastico, ad esempio, o il disagio legato alla gestione dei disturbi dell’apprendimento quando la scuola non è in presenza. Pensiamo agli studenti con disabilità e alle loro famiglie, alle tante problematiche che stanno affrontando”.

Sono in ballo in ogni caso dei posti di lavoro…

“Certo, ma ha ancora senso avere un insegnamento facoltativo a cui un ministero deve dedicare un bando? Cambiare si può e si deve. Mi auguro che questa fase critica, legata all’emergenza sanitaria e a tutte le sue ripercussioni sociali, sia l’occasione per ridiscutere globalmente del mondo della scuola e dell’istruzione pubblica.

L’accesso all’insegnamento per i docenti di religione cattolica è da anni l’espressione di un privilegio: questo percorso, che è con ogni evidenza pienamente legittimo (sulla base del Concordato, ndr), discrimina ed è discriminatorio, poiché la condotta religiosa è un prerequisito e viene verificata dal vescovo. Una persona LGBTQI potrà essere insegnante di religione? (Ricordiamo che tra i requisiti di partecipazione alla procedura concorsuale “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana rilasciata dal responsabile dell’ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”, ndr). Certamente non lo potrà essere una persona di fede diversa da quella cattolica. La laicità, che non è anticlericalismo, dovrebbe stare dietro e dentro alle scelte del Ministero dell’Istruzione, specialmente e soprattutto oggi, davanti alle nuove esigenze legate alla pandemia. Sarebbe forse ora di cogliere l’occasione per rivedere le debolezze della scuola. Ridiscutere dell’impianto generale, grazie al quale l’ora di religione esiste e gode di ottima di salute, nonostante pare siano sempre meno gli studenti ad avvalersene. Vi è insomma un portato cattolico di cui l’ora di religione confessionale è il baluardo, nel settore pubblico dell’istruzione”.

Che cosa dovrebbe fare, su questo tema, il mondo evangelico?

“Mi auguro continueremo a ragionarci, come abbiamo fatto con l’associazione 31 ottobre. Serve rilanciare un dibattito sul “mercato” della conoscenza, ora più che mai. Non siamo certamente in una fase progressista, per questo occorre che i protestanti si facciano ancora di più paladini dei diritti di tutte e tutti, anche di quelle minoranze che spesso non hanno voce. Lancio anzi un appello a ricostituire un tavolo, uno spazio di discussione, è un dibattito e un tema che deve stare a cuore dei protestanti: se non noi, chi?”.

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Domenica 28.02.2021 - h 11:00 - evento online

https://www.facebook.com/iteatri/videos/1407988546200096

Martin Luther King. Una storia americana (Laterza, 2021) di Paolo Naso, in dialogo con Bruno Cartosio

«La compassione autentica non consiste nel gettare una moneta a un mendicante: ciò non è che superficialità. Essa nasce dall’evidenza che una struttura sociale che produce la povertà ha bisogno di essere riorganizzata da cima a fondo.»  Martin Luther King

Famoso e celebrato per aver dato un’eccezionale forma retorica al ‘sogno americano’ dell’uguaglianza e della giustizia nelle relazioni sociali, King denunciò con grande forza l’incubo del razzismo, diventando portavoce del più ampio movimento nonviolento della storia americana. In contrasto non solo con la Casa Bianca ma anche con alcuni settori della comunità afroamericana, si schierò contro la guerra in Vietnam muovendo, con il passare degli anni, una critica sempre più radicale al sistema sociale ed economico degli USA. Questa biografia ricostruisce l’azione di King come parte integrante della storia americana senza nascondere il travaglio interiore, le debolezze e il progressivo isolamento di un leader che, denunciando la connessione tra razzismo, ingiustizia sociale e militarismo, firmò la sua condanna a morte.

L’incontro sarà trasmesso ESCLUSIVAMENTE in streaming gratuito, sul canale YouTube, sulla pagina Facebook e sul sito dei Teatri, grazie alla collaborazione con il Centro Interateneo Edunova dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Per informazioni: https://www.iteatri.re.it/spettacolo/martin-luther-king-una-storia-americana/

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XVII FEBBRAIO: festa della libertà (in tempi di pandemia)

l 17 febbraio 1848 re Carlo Alberto concesse i diritti civili ai suoi sudditi protestanti, i valdesi. Da allora, per i valdesi e per tutti gli evangelici, è un giorno di festa. Quest'anno, la consueta iniziativa della FCEI per celebrare questo momento ha tre parole-chiavi: scienza, cura, libertà. Appuntamento online il 17 febbraio dalle 17 alle 18:30.

Il webinar si svolgerà in diretta su zoom all’indirizzo https://us02web.zoom.us/j/327598981 e sulla pagina fb della rivista e centro studi Confronti al link: https://www.facebook.com/confrontiCNT/

Roma (NEV), 3 febbraio 2021 – Come si declina e si può celebrare la libertà ai tempi della pandemia? Se ne parlerà, in un incontro promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia in occasione del 17 febbraio, Festa della libertà. Titolo del dibattito, in programma per il 17 febbraio dalle 17 alle 18:30 (su zoom), è appunto “Cittadinanza, libertà e cura al tempo del Covid”.

 “La consueta iniziativa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia per ricordare il 17 febbraio – spiega Paolo Naso, – quest’anno ruota attorno a tre temi, suggeriti e dettati dall’emergenza covid, emergenza che sta diventando con ogni evidenza una vera e propria lente attraverso la quale leggere non solo la realtà di questi giorni ma anche quella dei prossimi mesi, forse anni. Le tre parole-chiave sono scienza, cura e libertà. Scienza perchè abbiamo un problema non soltanto di informazioni oggettive e accurate ma anche di condivisione e trasparenza dei processi sanitari che si accompagnano alla somministrazione dei vaccini. Abbiamo capito che vi sono anche dei problemi di democrazia, legati all’accesso alle cure e alle vaccinazioni: su tutti questi temi occorre ragionare. Il secondo focus è quello della cura: il Covid è anche un problema di ordine pastorale. Pensiamo alle persone morte in assoluta solitudine, all’accompagnamento di parenti che non hanno potuto congedarsi dai loro cari nel modo più appropriato. Il terzo ed ultimo è quello della libertà: è chiaro che la prevenzione e il contrasto alla pandemia stanno limitando le nostre potenzialità – pensiamo a chi lavora, a chi studia, a chi ha bisogno di spostarsi – ma sta limitando anche la possibilità di celebrare liberamente culti e altri momenti religiosi. Non parliamo solo del mondo protestante, dunque, ma di tutte le persone che hanno una fede e frequentano un luogo religioso, di spiritualità”.

Su questi temi, “insieme ad esperti molto qualificati vogliamo riflettere – conclude Naso -, con un riferimento specifico al 17 febbraio che nasce come giorno di libertà. Una giornata che nasce anche come momento in cui si sogna la liberazione da norme e leggi che minavano una libertà fondamentale come quella religiosa per valdesi e gli ebrei, fino al 1848. Oggi vogliamo leggere questo concetto di libertà e di liberazione nel tempo eccezionale e particolare che stiamo vivendo a causa del Covid19”.

All’incontro, dopo i saluti del presidente Luca Maria Negro, interverranno Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’istituto clinico Humanitas, Elena Bein Ricco, docente di filosofia, Daniele Garrone, teologo e membro del Consiglio FCEI, Massimo Aprile, pastore battista, Francesco Piobbichi di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. L’appuntamento sarà moderato dall’avvocata Ilaria Valenzi della Commissione Studi della FCEI.

Il 17 febbraio è la giornata in cui si celebra il 173° anniversario delle Lettere patenti con cui il re di Sardegna, Carlo Alberto, concesse i diritti civili ai suoi sudditi protestanti, i valdesi.
La decisione fu accolta con entusiasmo e salutata dai valdesi attorno a grandi falò. La tradizione dei Falò della libertà continua ancora oggi e ogni anno, la sera fra il 16 e il 17 febbraio, se ne accendono moltissimi non solo nei luoghi storici della presenza valdese, come un segnale che di valle in valle si propaga per rinnovare la notizia, ma anche in altre località della penisola dove esistono chiese protestanti. Da allora, per i valdesi e per tutti gli evangelici, il 17 febbraio è un giorno di festa.
Il mese seguente di quello stesso anno, il 29 marzo 1848, il re concesse i diritti civili anche agli ebrei.

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Comunicato Stampa del Comune: Giorno della Memoria 2021

In occasione del Giorno della Memoria 2021 il Comune di Pinerolo commemora le vittime della Shoah attraverso una maratona online sulla pagina Facebook della Città di Pinerolo.

Il giorno che ci vede commemorare le donne e gli uomini uccisi dall’Olocausto è intitolato alla memoria. Memoria di milioni di persone che sono state sterminate nei campi di concentramento. Memoria del passato come punto di partenza necessario per immaginare e costruire futuri più giusti e umani.

Non dimenticare gli errori di ieri è in questo momento ancor più necessario. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è disseminato dalle enormi difficoltà generate dalla pandemia e da una quotidianità che ha messo in crisi le relazioni, sfibrando il tessuto sociale. Una situazione difficile che ha esacerbato conflitti già presenti, moltiplicato pregiudizi e minato la fiducia nelle istituzioni e nella democrazia.
Se la nostra memoria fosse migliore, ci renderemmo conto che l’attualità somiglia purtroppo ad alcuni momenti bui della storia, momenti che hanno condotto la società sul baratro. I difetti dell’oggi sono gli stessi del passato: il negazionismo, la diffusione di teorie del complotto, i rigurgiti nazionalisti e razzisti, l’incapacità di ragionare come collettività, la disattenzione alle ragioni dei più deboli. La smemoratezza.
Forse la crisi che il Covid ha portato con sé ci sta rendendo più aridi, incapaci di guardare alle ragioni dell’altro e soprattutto di comprendere che esistono milioni di persone che non hanno ancora diritto a cure gratuite, assistenza e a una vita dignitosa.

Facciamo in modo che la stanchezza di un anno difficile non venga rimpiazzata dall’indifferenza.
Appelliamoci ai valori che hanno costruito le nostre democrazie nel dopoguerra.
Stringiamo forte il senso di comunità e di appartenenza al genere umano.
Che il giorno della Memoria possa essere celebrazione delle milioni di vite sacrificate ma anche monito severo per evitare di incorrere negli errori terribili che i momenti più difficili della storia possono generare.
Luca Salvai - Sindaco

In occasione del Giorno della Memoria mercoledì 27 gennaio 2021 il Comune di Pinerolo commemora le vittime della Shoah con una "Maratona della memoria" online 
Riflessioni, letture, musica in collaborazione con:
- Banda Musicale A.N.A. Pinerolo,
- il dottor Guido Furci, Professore Associato di Letteratura comparata all'Università Paris 3 - Sorbonne Nouvelle (Paris Sorbonne Cité)
- la Professoressa Carla Sclarandis e le studentesse e gli studenti del Liceo Classico "G.F. Porporato" di Pinerolo.
Gli eventi potranno essere seguiti online su https://www.facebook.com/CittadiPinerolo/

Informazioni:
Comune di Pinerolo – Segreteria del Sindaco
tel. 0121 361.210
sindaco@comune.pinerolo.to.it

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MESSAGGIO ALLE CHIESE DALLA TAVOLA VALDESE

Torre Pellice, 9 Novembre 2020

La Tavola valdese ha inviato il 6 novembre una lettera alle chiese (a pastori e pastore, diaconi e diacone di comunità, membri di Concistori e Consigli di chiesa, Consigli di circuito e Commissioni esecutive distrettuali) nella quale la moderatora Alessandra Trotta fornisce delle indicazioni esplicative e pratiche relativamente alle procedure da seguire per lo svolgimento di culti e attività connesse, dopo le più recenti decisioni del governo. In osservanza al Dpcm del 3 novembre la Tavola valdese raccomanda quindi di seguire, finché i culti “in presenza” siano consentiti, una serie di procedure atte a contenere il rischio di contagio. 

«È sempre più evidente – scrive la moderatora – che stiamo attraversando una vera e propria “crisi globale”. Per molte delle generazioni viventi si tratta della prima esperienza percepita di una crisi globale; ma per tutte si può dire che è la prima esperienza di una crisi globale di questa qualità e dimensioni. Di fronte a questa realtà, la chiesa deve sviluppare una sua “saggezza”, che passa anche dall’educazione (particolarmente importante per chi svolge ruoli di guida) ad affrontare le emergenze senza farsi travolgere dall’emotività (propria ed altrui), ma ricercando una razionalità condivisa fondata sull’oggettività dei fatti e dei dati che li descrivono, da raccogliere e valutare con pazienza e fiducia, che sa però vedere sempre, dietro i dati, le persone in carne ed ossa su cui le scelte ricadono nel proprio specifico contesto».

Di fronte a questo stato di grave necessità, non vengono meno le radici bibliche delle nostre scelte: in particolare quella «intelligenza del cuore, che – con le parole di Salomone – preghiamo il Signore di concedere a piene mani, mentre rinnoviamo un forte appello alla responsabilità, in due fondamentali direzioni: da una parte, per i consigli di chiesa/concistori, la necessità, ma anche la serenità di compiere delle scelte che (ovviamente entro gli spazi di “possibilità” offerti dalle norme vigenti) tengano in adeguato conto il contesto locale, la composizione della comunità, la presenza di persone particolarmente esposte a rischio, le modalità con cui le persone si recano in chiesa, senza il timore di giudizi o la tentazione di entrare in logiche competitive rispetto alle scelte di altre chiese, vicine e lontane. Dall’altra parte, la necessità di vigilare in modo estremamente rigoroso sull’effettivo rispetto delle misure di protezione e distanziamento all’interno dei locali e durante le attività ecclesiastiche (...), ma anche di incoraggiare una più generale autoresponsabilizzazione da parte di tutti, adulti e bambini, in ogni spazio di vita e di relazione anche al di fuori della chiesa, come forma di educazione certamente non avulsa dai compiti di una comunità evangelica.

Dopo le dettagliate indicazioni pratiche la moderatora conclude con una parola di speranza: «Non dubitiamo che il Signore manterrà saldi i nostri cuori e guiderà i nostri passi in questa temperie, donandoci rinnovata forza, amore creativo, lucidità di visione!».

 

SOSPENSIONE DEL PROGRAMMA DI MUSICA AL TEMPIO

Cari amici, Come forse molti di voi già sapranno il concerto del duo Massimino-Ramonda di domenica prossima 8 novembre è annullato. Il DPCM che riguardava la chiusura dei teatri non ci lascia altra scelta, inoltre quello che uscirà nella giornata di oggi sarà ancora più severo perciò i concerti di Musica al Tempio riprenderanno in tempi migliori.

Mi dispiace molto, speravo proprio che l’autunno ci concedesse la possibilità di riprendere alcune attività che ci avrebbero aiutato ad attraversare più serenamente questa complicata fase di convivenza con il Covid, ma sono sicuro che non appena sarà possibile ci ritroveremo tutti, e che l’entusiasmo e la passione che avete sempre dimostrato nei confronti di Musica al Tempio non si spegneranno in questi mesi di silenzio.

Nel frattempo, visto che dovremo passare nuovamente molto tempo in casa, condivido con voi la lezione concerto dal titolo “Beethoven e la Fantasia" che ho tenuto a Roma il 4 ottobre scorso con Giovanni Bietti, uno dei più importanti divulgatori musicali italiani, e che la scorsa settimana è andata in onda su Rai Radio 3, nella speranza di potervi accompagnare in questo periodo almeno in questo modo. Ecco il link per accedere alla trasmissione in podcast, clicca qui

In attesa di ritrovarci di persona, vi invio un caloroso saluto!

Simone Ivaldi

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NUOVA STAGIONE DI MUSICA AL TEMPIO

Nella speranza di trovarvi in buona salute vi comunico con grande piacere che la rassegna “Musica al Tempio” riparte domenica prossima 11 ottobre alle ore 17!
Sarò io stesso a tenere il concerto di ripartenza, che sarà interamente dedicato a Beethoven, in onore del 250° anniversario della sua nascita.

I concerti di Musica al Tempio si svolgeranno nel completo rispetto delle norme anti-Covid: il Tempio Valdese di Pinerolo è già stato preparato all'inizio dell'estate per la ripresa dei Culti all’interno, che è avvenuta ormai circa un mese fa, in modo da garantire il distanziamento necessario tra una persona e l’altra. Sarà fondamentale osservare i seguenti comportamenti:

- Prima di accedere al Tempio gli spettatori sono pregati di igienizzare le mani con l’apposito prodotto messo a disposizione in corrispondenza dell’ingresso.

- Tutti gli spettatori dovranno indossare la mascherina dall’ingresso fino al raggiungimento del posto e tenerla per tutta la durata del concerto, incluso il momento dell’uscita.

- Al termine dello spettacolo il pubblico è tenuto a evitare affollamenti ed assembramenti indesiderati e non rispettosi della distanza interpersonale di almeno un metro.

Per poter osservare queste norme la capienza massima del Tempio Valdese di Pinerolo è stata ridotta ad un numero massimo di 80 persone, con un’aggiunta di 10/15 posti in considerazione del fatto che ovviamente le persone appartenenti allo stesso nucleo familiare potranno sedersi in posti vicini. Naturalmente l’utilizzo del bagno sarà consentito e a metà del concerto ci sarà una pausa che permetterà agli spettatori di uscire dal Tempio per poter togliere la mascherina per qualche minuto. 

Programma:

domenica 11 ottobre, ore 17 Simone Ivaldi al pianoforte

domenica 8 novembre, aore 17 Duo Massimino-Ramonda

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“Riparti Italia, riparti cultura” è il titolo dell’iniziativa promossa dall’Associazione delle istituzioni di cultura italiane (AICI) in collaborazione con le fondazioni e gli istituti associati della Lombardia.

L’evento avrà luogo a Milano, presso la sala della Fondazione Feltrinelli, il 5 ottobre: nella mattinata, dedicata al ruolo e alle prospettive delle istituzioni culturali nella difficile e delicata fase di ripresa del Paese successiva al lockdown, dopo il saluto dell’assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno e del Presidente della Fondazione Feltrinelli Carlo Feltrinelli, dialogheranno con il presidente dell’AICI Valdo Spini, il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni; il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini; l’assessore per la cultura e le autonomie della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli; la presidente della Fondazione Bracco, Diana Bracco, il Rettore dell’Università degli studi di Milano Elio Franzini; la Vicedirettrice dell’Ufficio per i lavoratori (Actrav) dell’ILO (International Labour Organization) Anna Biondi Bird e il ministro plenipotenziario Emilia Gatto.

Nel pomeriggio, una relazione della prof.ssa Paola Dubini, economista della cultura, docente dell’Università Bocconi, introdurrà un workshop nel corso del quale gli istituti e le fondazioni, della Lombardia – tra le regioni maggiormente colpite dalla pandemia – e non solo, si confronteranno sulle esperienza maturate nel corso del lockdown e della successiva fase di riapertura delle attività, e sulle relative criticità, nonché sulle innovazioni e sulle opportunità che scaturiscono da scenari del tutto inediti e dalle sfide che ne sono derivate. È previsto l’intervento del Direttore generale educazione, ricerca e istituzioni culturali del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dott. Mario Turetta.

L’evento sarà anche trasmesso on line sui canali social di Aici e Fondazione Feltrinelli.

“Abbiamo scelto Milano – sottolinea il Presidente dell’Aici Valdo Spini – perché la Lombardia è stata la regione più duramente colpita dalla pandemia del Covid 19. Vogliamo dare un segnale di solidarietà ai nostri soci lombardi e nel contempo manifestare pubblicamente come gli istituti e le fondazioni culturali siano pronti e disponibili a dare tutto il loro contributo alla ripresa del paese.”

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150 anni Porta Pia, Garrone: “Realizzare pienamente libertà religiosa”

Daniele Garrone, biblista e professore della Facoltà valdese di teologia, interviene sul significato di questa data. Oggi: “La sfida è duplice, portare a compimento la libertà religiosa e difendere lo spazio pubblico come garanzia di eguali diritti ad ogni cittadino, indipendentemente dalla sua fede o dal suo ateismo, dalle sue concezioni e dal suo orientamento sessuale”

Roma (NEV), 16 settembre 2020 – Sono passati 150 anni dal 20 settembre 1870, data in cui attraverso una breccia aperta nelle mura aureliane vicino a Porta Pia le truppe italiane guidate dal generale Raffaele Cadorna entrarono in Roma, decretando la fine del potere temporale dei papi.

Dopo che la città di Roma divenne spazio “nazionale”, la diffusione religiosa protestante ebbe un incremento, anche semplicemente per il fatto che le guardie pontificie non potevano più impedire alle minoranze di divulgare le bibbie in lingua italiana, in un momento in cui la liturgia rituale cattolica era ancora in latino.

A distanza di 150 anni, c’è ancora molto da fare per la libertà religiosa e per la laicità nelle istituzioni. Ne parla qui Daniele Garrone, pastore, biblista, professore della Cattedra di Antico Testamento della Facoltà valdese di teologia e membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Scrive Garrone:

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Gli evangelici – magari con sentimenti diversi, da quelli filo-sabaudi dei Valdesi a quelli più garibaldini di altri – appoggiavano tutti il progetto risorgimentale dell’unificazione d’Italia e di Roma capitale. Tutti avversavano il Papa-re, considerato un nemico dei propositi di emancipazione culturale e politica del popolo italiano, ma anche sovrano della “Babilonia” di cui parla l’Apocalisse, e dunque oppositore di un cristianesimo autentico. Tutti erano convinti che la riuscita del progetto risorgimentale richiedesse non soltanto profondi mutamenti geo-politici e istituzionali, ma anche la diffusione di una nuova mentalità tra i cittadini del Regno, chiamati ad abbandonare la sudditanza spirituale al papa-Re per scoprire la libertà evangelica.

La progressiva estensione dei territori amministrati dal Re d’Italia fu perciò accompagnata da ingenti sforzi missionari da parte protestante. L’idea che gli italiani aspettassero con ansia la predicazione evangelica e l’avrebbero accolta a braccia aperte si rivelò un sogno, ma ebbe comunque come esito la diffusione delle comunità protestanti, fondate dai valdesi che spinsero la loro predicazione oltre i confini storici del loro ghetto alpino, le Valli valdesi, fino alla Sicilia come anche dalla missioni estere (metodisti wesleyani, ed episcopali, battisti, Esercito della Salvezza…). Le attuali comunità italiane del protestantesimo “storico” sono in larghissima maggioranza il risultato di quella espansione missionaria nell’Italia prima risorgimentale e poi Stato unitario. Sul piano giuridico, nulla era innovato – quanto alla religione – dai tempi dello Statuto Albertino, ma il nuovo clima fu utilizzato per estendere la propria presenza e in un certo senso “forzare” le cose in direzione di una piena libertà religiosa.

Il valore, anche simbolico, della breccia di Porta Pia, venne sottolineato sulla stampa evangelica – con accenti insieme patriottici e “antiromani” – nei vari anniversari del XX settembre … 1895 … 1920. L’entusiasmo di Porta Pia ebbe una doccia fredda con la Conciliazione del 1929.

A centocinquant’anni da Porta Pia, nella stagione apertasi con la stipula delle Intese previste dall’art. 8 della Costituzione repubblicana, la sfida è duplice: portare a compimento la libertà religiosa ancora segnata da remore e difendere, in un tempo di spinte identitarie e populismi, lo spazio pubblico come garanzia di eguali diritti ad ogni cittadino, indipendentemente dalla sua fede o dal suo ateismo, dalle sue concezioni e dal suo orientamento sessuale.

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Due passi nella storia, dal Podio all’Europa
 di Sara Tourn, Riforma.it - 16 luglio 2020

Prosegue il progetto di valorizzazione della borgata Podio di Bobbio Pellice: dopo il restauro della scuoletta, un itinerario e un annullo filatelico

È cominciato questa settimana il lancio di una serie di video sul progetto di recupero dell’itinerario storico del Podio, a Bobbio Pellice (To). L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario del Patto del Podio, che si svolgeranno nel 2021 in occasione del 460° anniversario.

Una prima tappa è stata raggiunta esattamente un anno fa, con l’inaugurazione il 14 luglio della scuoletta nell’omonima borgata, restaurata con la collaborazione del Comitato per i luoghi storici valdesi e il sostegno finanziario di un progetto otto per mille. 

Ora, sulla pagina Facebook della chiesa valdese di Bobbio, nove brevi clip presentano i successivi passaggi del progetto, a cominciare dall’annullo filatelico previsto per il prossimo sabato 12 settembre. Come spiega la consigliera comunale Patrizia Geymonat, all’inizio dell’anno Poste italiane ha proposto al Comune un annullo filatelico per valorizzare un aspetto importante del territorio: l’amministrazione ha subito pensato al monumento di Sibaud, ed è venuto naturale integrare i due progetti: «Ci sembrava interessante porre in evidenza il sentiero che si va a ripristinare, che parte da Bobbio e porta al Podio per poi andare verso Sibaud, valorizzando gli aspetti storici e culturali ma anche naturalistici».

Il sentiero infatti, in meno di due ore di facile passeggiata, permette di incontrare alcuni momenti chiave della storia valdese, come ricordano anche i pannelli collocati nel piccolo edificio del Podio. Qui viene spiegato come si arrivò al “Patto” siglato il 21 gennaio del 1561 fra i valdesi di tre Stati: infatti, il territorio in cui si trovavano, che comprendeva tutta la val Chisone-Pragelato e la val Po, oltre alle valli Pellice e Germanasca-San Martino, era diviso tra Marchesato di Saluzzo, Ducato di Savoia e Regno di Francia. Un patto di mutuo aiuto, in cui per la prima volta i gruppi di valdesi si riconobbero come chiesa, come soggetto unito di fronte alle persecuzioni sempre più violente.

Come spiegava il pastore di Bobbio, Gregorio Plescan, in occasione dell’inaugurazione (ne avevamo scritto qui), «Il patto del Podio è uno degli eventi più importanti della storia dei valdesi, si potrebbe quasi dire che sia il momento di inizio della chiesa valdese come la conosciamo noi oggi».  Del resto, come sottolineato nei discorsi di quella giornata (ne avevamo parlato qui), in questo piccolo luogo si respira la storia europea: per quanto isolato e poco conosciuto, è il simbolo di un intreccio di relazioni che non riguarda solo una storia di secoli fa, ma si riflette sull’oggi. 

Ecco quindi perché valorizzarlo e inserirlo in un progetto europeo, di taglio storico-culturale ma anche turistico. La Fondazione Centro culturale valdese, coinvolta dalla chiesa valdese di Bobbio nel progetto insieme a il Comitato Luoghi storici della Tavola valdese, Comune e Pro Loco di Bobbio Pellice e Club Alpino italiano, sezione Val Pellice, ha infatti deciso di inserire il percorso del Podio in un itinerario storico ad anello, ricorda il direttore Davide Rosso, con l’obiettivo di «creare un percorso che ricordi gli spostamenti dei valdesi prima dell’Esilio. Dal lato francese il percorso arriva fino al Colle della Croce e noi vorremmo proseguirlo inserendo anche la scuoletta del Podio in questo tracciato, che poi porta alle prigioni nella pianura».

Il Podio sarebbe insomma “l’anello di congiunzione” nell’itinerario certificato e promosso dal Consiglio d’Europa delle “Strade degli ugonotti e dei valdesi”, che oggi collega Francia, Italia, Svizzera e Germania.

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Chiese e lockdown. Tre elementi di convergenza
Il pastore Luca Baratto su RAI Radio 1, nella rubrica “Parliamone insieme” dopo il Culto evangelico, parla della “scuola estiva” delle Chiese europee. Ne emergono alcune domande, fra cui: qual è il ruolo pubblico delle chiese?

Roma (NEV), 13 luglio 2020 – Riproponiamo l’intervento del pastore Luca Baratto per la rubrica “Parliamone insieme” andato in onda il 12 luglio nel programma radiofonico di RAI Radio 1 Culto evangelico.

Le riflessioni giungono dalla 7^ edizione della scuola estiva “Le sfide per i diritti umani al tempo del covid-19” organizzata dalla Conferenza delle chiese europee (KEK) insieme alla Chiesa evangelica in Germania (EKD), cui hanno partecipato anche il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro (fra i relatori) e lo stesso Baratto.

Oggi vorrei parlare insieme a voi di come le chiese europee hanno vissuto questi mesi di emergenza coronavirus. Lo faccio sulla base di un seminario online su questo tema, organizzato dalla Conferenza delle chiese europee, un organismo ecumenico che raggruppa le chiese anglicane, ortodosse e protestanti del continente. A mio modo di vedere, il seminario ha fatto emergere almeno tre elementi di convergenza.

Il primo è che praticamente tutte le chiese del continente hanno accettato le restrizioni imposte loro dai governi, in nome della responsabilità verso la vita e la salute degli altri. Alcuni l’hanno fatto convintamente, per cui chiudere i luoghi di culto è stato un gesto di responsabilità; altri un po’ mugugnando – in tempi di difficoltà, ha detto qualcuno, le chiese dovrebbero restare aperte come segno di speranza. Tutti però hanno accettato le limitazioni imposte sulla base dell’eccezionalità del momento, della proporzionalità dei provvedimenti e della loro temporaneità.

Il secondo elemento di convergenza è l’emergere nel periodo di lockdown di questa domanda: ora che i locali di culto sono chiusi e le liturgie rese virtuali, che cosa caratterizza il nostro essere chiesa? Per chi, come i protestanti, collega l’essere chiesa alla predicazione dell’evangelo, è stato più facile rispondere. Perché seppur attraverso le forme della socialità digitale – da Zoom a YouTube – l’evangelo è stato predicato e condiviso, e una forma di comunità, seppur diversa o strana, è stata vissuta. Più difficile invece il percorso delle chiese che hanno al centro del loro culto l’eucarestia. Per esempio, un sacerdote ortodosso ha spiegato come l’eucarestia nella sua chiesa avvenga disponendo piccole porzioni di pane nel calice del vino che poi vengono somministrate ai fedeli attraverso un cucchiaio liturgico. Capite bene quanti problemi e quanta “santa creatività” sia necessaria per definire una procedura liturgica che soddisfi le normative di prevenzione.

La terza convergenza riguarda il rapporto tra la dimensione privata e quella pubblica della pratica religiosa. La dimensione privata non ha subito alcuna limitazione. Quasi ovunque le chiese sono rimaste aperte per il singolo fedele che volesse recarvisi a pregare. Il ruolo pubblico, invece, è stato, prima, limitato con la soppressione delle cerimonie religiose, poi, secondo molti, sottovalutato al momento delle riaperture. In Francia, per esempio, è stato il Consiglio di Stato a imporre la riapertura dei luoghi di culto che invece il governo, dopo alcune settimane dall’alleggerimento del lockdown, avrebbe voluto mantenere ancora chiuse.

Qual è il ruolo pubblico delle chiese? Quale l’importanza della pratica religiosa nella società? Sono taluni governi che ne sottovalutano il valore, oppure sono le nostre società così secolarizzate da trovare più importante l’apertura dei pub piuttosto che delle chiese? La domanda rimane, ed è seria, e certamente va ben oltre il tempo del coronavirus.

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NUOVO NUMERO DELLA RIVISTA "LA SCUOLA DOMENICALE"

Roma (NEV) – 22 giugno 2020 – E’ dedicato all’amicizia il numero 1/2020 (giugno 2020) della rivista “La scuola domenicale”, a cura del Servizio istruzione ed educazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

“La scuola domenicale” è una rivista semestrale che intende fornire una formazione biblica e strumenti didattici ai monitori e alle monitrici delle scuole domenicali. La rivista copre una fascia d’età che va dai 3 ai 13 anni e vuole narrare la storia biblica con metodologie che possano accogliere e stimolare le domande dei bambini e delle bambine su Dio, sul mondo, sulla vita e sulla fede, rispettando le differenze presenti nelle diverse fasi dello sviluppo cognitivo.

Il numero appena uscito si apre con un incontro introduttivo sul tema dell’amicizia, seguito da una proposta di culto per tutta la famiglia in stile “Messy Church” (la chiesa “disordinata”, definita nei paesi anglosassoni come “Fresh Expression of Church”). A seguire un’introduzione generale sul Vangelo di Luca, che accompagnerà questo ciclo, apre la prima unità dove incontriamo Giovanni Battista, cugino e amico di Gesù. Segue una seconda unità sul “Testimone della fede” che, quest’anno, è dedicato a tre donne, Katharina Zell, la lottatrice, Elisabeth Cruciger, la cantante, e Olympia Fulvia Morata, la scrittrice, che si sono esposte in prima persona durante il periodo turbolento della Riforma protestante.

Come di consueto, il percorso prosegue con una terza unità dedicata al Natale nella quale si parlerà di alcuni incontri intorno alla nascita di Gesù che hanno cambiato la vita di coloro che li hanno vissuti e si conclude con una proposta per animare il culto natalizio per la festa della scuola domenicale sul racconto popolare dei tre alberi.

L’ultima unità è dedicata a Daniele e ai suoi amici (protagonisti del disegno di copertina) e alle loro avventure a Babilonia.

A conclusione del numero, in occasione del 17 febbraio, viene proposto un recital sul “Glorioso Rimpatrio”.

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Video con voci dal mondo ai tempi della pandemia, un progetto di Marta Cosentino

49 voci, 39 paesi. Molti mondi, un solo pianeta.
“Voices from lockdown”, un progetto di Marta Cosentino, Maria Camilla Brunetti, Giulia Achilli.

Musiche: SARO COSENTINO. Compositing: Riccardo Alessandri.

https://www.youtube.com/watch?v=hFsAvKY-0tg&feature=youtu.be&fbclid=IwAR3-01796EVlrsj1Z0Gc4OlwnkDjYu0MRSovvIBxMg1PMc5998_YaypCtMw

#CasaLaterza: conversazioni d'autore con scrittori, storici, scienziati, giornalisti per comprendere la crisi che è in corso.

Sul canale YouTube della casa editrice www.laterza.it tutti i video e gli e-book, clicca qui.

Interviste agli storici che hanno partecipato al Lezioni di storia festival sul tema "Noi e loro", tra cui Paolo Naso sulla libertà religiosa, Rai Storia, clicca qui.

#iorestoacasa: la Claudiana invita alla lettura

Sul suo sito www.claudiana.it la casa editrice, anche attraverso i canali social delle sue librerie, offre una galleria di video sui libri da poco pubblicati, insieme alle ultime novità editoriali, clicca qui.

#iorestoacasa: l'Amico dei fanciulli compie 150 anni e va online

Sulla pagina Facebook della rivista per bambini e bambine tante novità per i più piccoli tra cui una serie di 7 video su altrettante storie bibliche, abbinate alla realizzazione di un semplice lavoro manuale sui 40 giorni della quarantena in tempo di Quaresima: il diluvio, Mosè sul Sinai, Israele nel deserto, l’esplorazione della terra di Canaan, Elia, Giona, Gesù nel deserto.

#iorestoacasa: suggerimenti dalla redazione del mensile Confronti

Sul sito www.confronti.net e sui social approfondimenti e riflessioni, clicca qui.

#iorestoacasa: suggerimenti dal Lezioni di storia festival sul tema "Noi e loro", che si tiene a Napoli.

Sul canale YouTube del sito www.lezionidistoriafestival.it tutti i video delle lezioni disponibili, clicca qui.

#iorestoacasa: suggerimenti dal Festival Dialoghi sull'Uomo che si tiene a Pistoia.

Sul canale YouTube del sito www.dialoghisulluomo.it tutti i video delle lezioni disponibili, clicca qui.

#iorestoacasa: suggerimenti dal Festival Una montagna di libri

Il festival si è spostato sulla pagina Facebook, clicca qui.

#iorestoacasa: suggerimenti dal Salone del libro

Il Salone si è praticamente spostato sulla pagina facebook Decameron-una storia ci salverà, clicca qui.

#iorestoacasa: suggerimenti dalla Libreria Volare e letture ad alta voce

Sul canale YouTube del sito www.libreriavolare.it tutti i video delle presentazioni di libri, e tutti i giorni alle 11 anche letture ad alta voce per bambini e bambine, clicca qui.

Letture ad alta voce per tutti, dal Forum del libro, clicca qui.

Filastrocche ogni giorno di Bruno Tognolini su Decamerina, la sua pagina FB, clicca qui.

Io leggo perché, ha tutti i giorni una lettura ad alta voce per i ragazzi, clicca qui.

La world digital library dell'Unesco è accessibile a tutti, clicca qui.

Save the Children mette online piattaforme digitali per promuovere la lettura, clicca qui.

Consigli della psicologa di Save the Children, clicca qui.

#iorestoacasa: risorse online per famiglie

Genitori al tempo del coronavirus, dal Servizio Cristiano di Riesi

https://www.youtube.com/watch?v=aebtjQOzBSs

Letture per bambini e bambine dal Servizio Cristiano di Riesi

https://www.youtube.com/watch?v=AURAH7BK2v0

Letture ad alta voce dalla libreria Volare, ogni mattina alle 11:

https://www.youtube.com/watch?v=Cpo92mcPxpg

#iorestoacasa: animazioni bibliche con testi di Giusi Quarenghi

Culto col ciuccio da RBE - domenica 22 marzo 2020

https://www.youtube.com/watch?v=1oGMd5jsEhw

Salmo 13: fino a quando?

https://www.youtube.com/watch?v=gd6feCEZ7Uk

Salmo 17: Tu mi salvi

https://www.youtube.com/watch?v=CY1J6FlHIO8

Salmo 23: Tu stai con me

https://www.youtube.com/watch?v=7jWrT6Mc7lE

Salmo 30: Tienimi nei tuoi occhi

https://www.youtube.com/watch?v=NTFdMq1wBaw

Salmo 91: Così hai detto

https://www.youtube.com/watch?v=Hz1l5AxSKg8

Salmo 139: Tu mi conosci

https://www.youtube.com/watch?v=dGwzKCAGmQw

Intervista a Giusi Quarenghi

https://www.youtube.com/watch?v=KapKS2RUpRE

#iorestoacasa: suggerimenti di lettura ai tempi del coronavirus

Baral S., Corsani A., Credenti in bilico. La fede di fronte alle fratture dell’esistenza, Claudiana 2020

Sabina Baral e Alberto Corsani – in dialogo con Massimo Recalcati, Bruno Forte, Bruna Peyrot, Stefano Levi Della Torre, Eraldo Affinati, Vivian Lamarque, Michel Kocher, Elisabetta Ribet e Gianni Genre – raccontano di una fede che, oggi, mostra una certa esitazione a palesarsi, aggrappandosi a dettagli e piccole cose, per tentare egualmente il salto verso il «progetto più grande che Dio ha per noi». « La bellezza della fede è che non dà risposte immediate, fornisce però un senso alla nostra vita. Oggi la ritroviamo nei dettagli, negli interstizi, nelle lacune, negli spiragli. Con l’aiuto di alcuni interlocutori, in queste pagine abbiamo cercato lo slancio per ripartire da qui senza rassegnazione e guardare al di là di un presente ripiegato su se stesso».

Campedelli M., Il vangelo secondo Alda Merini, Claudiana 2019

Con prosa poetica, Marco Campedelli, che Alda Merini chiamava «don Chiodo», racconta la poetessa tra le memorie di un’amicizia interrotta dalla morte e il sogno, mai concluso, della sua utopia poetica. Seguendola nei suoi incontri e scontri con il divino, osservandola nel viaggio tra le pagine della Bibbia e nel suo amore evangelico per Gesù, ma anche in compagnia di poeti quali Garcia Lorca, Neruda, Pasolini e Turoldo. «Un libro per rileggere, nelle insurrezioni e risurrezioni di Alda Merini, anche la nostra testarda voglia di rinascere. “Non dimentichiamoci”, scriveva Alda, “che la farfalla all’inizio è solo un bruco strisciante... io ho avuto questa gloriosa metamorfosi e ho messo finalmente le ali”».

Ricca P., Ego te absolvo, colpa e perdono nella Chiesa di ieri e di oggi, Claudiana 2019

Paolo Ricca traccia la storia della confessione dei peccati attraverso i secoli e riflette su come la si potrebbe riportare a semplice mezzo di comunicazione dell’evangelo alle persone tormentate dal rimorso nonché su come si potrebbe ripensare il culto cristiano in modo che sia il luogo della festa del perdono di Dio invece del luogo di un’eterna penitenza. 
«La “confessione dei peccati” occupa il primo posto nel culto pubblico di tutte le maggiori chiese cristiane: subito dopo l’invocazione della presenza di Dio, si passa infatti alla dichiarazione, sia personale sia collettiva, della propria colpa e all’invocazione della misericordia di Dio.
Ma il sentimento di colpa è davvero il primo da provare, ed esprimere, in presenza di Dio? Non sarebbe più logico provare stupore, gioia, gratitudine? Il culto cristiano non potrebbe, e dovrebbe, cominciare in altro modo? Come lo si potrebbe ripensare in modo che sia il luogo della festa del perdono di Dio anziché il luogo di un’eterna penitenza?». 

Green E., Un percorso a spirale. Teologia femminista, l’ultimo decennio, Claudiana 2020

In una società in cui il pensiero delle donne fatica a sedimentarsi, Elizabeth Green riparte dai temi, tuttora attuali, che hanno caratterizzato fin dall’inizio la teologia femminista – la questione dei corpi, la sessualità nelle sue varie declinazioni, la maternità, la violenza di genere, il rapporto donne-chiesa – e propone letture inedite della Bibbia che incoraggino, a partire da sé, un avvicinamento creativo al testo sacro.

Rosso D. Schellenbaum P., Da Ginevra a Sibaud. Un gruppo di giovani sulle strade del Glorioso Rimpatrio, Opuscolo SSV, Claudiana 2020.

L’Opuscolo racconta l’esperienza di un gruppo di giovani che hanno compiuto a piedi il percorso del Glorioso Rimpatrio (1689) nell’estate 2019 sull’itinerario culturale «Le strade degli ugonotti e dei valdesi» (www.lestradedeivaldesi.org). Questa pubblicazione a più mani – con parole, immagini e un testo teatrale – è un tentativo di “historytelling”, un termine in uso da alcuni anni nella ricerca e nella didattica della storia. È una miscela ben dosata di uso delle fonti storiche, innovazione tecnologica e approccio interdisciplinare, in modo da rendere interessanti e coinvolgenti vicende lontane nel tempo che possono ancora evocare significati profondi e importanti per il vivere comune, il ragionamento critico e per il senso di cittadinanza e appartenenza a una comunità.

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Poesia

Nove marzo duemilaventi

Mariangela Gualtieri, fonte: Doppiozero

Questo ti voglio dire

ci dovevamo fermare.

Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti

ch’era troppo furioso

il nostro fare. Stare dentro le cose.

Tutti fuori di noi.

Agitare ogni ora – farla fruttare.

 

Ci dovevamo fermare

e non ci riuscivamo.

Andava fatto insieme.

Rallentare la corsa.

Ma non ci riuscivamo.

Non c’era sforzo umano

che ci potesse bloccare.

 

E poiché questo

era desiderio tacito comune

come un inconscio volere -

forse la specie nostra ha ubbidito

slacciato le catene che tengono blindato

il nostro seme. Aperto

le fessure più segrete

e fatto entrare.

Forse per questo dopo c’è stato un salto

di specie – dal pipistrello a noi.

Qualcosa in noi ha voluto spalancare.

Forse, non so.

 

Adesso siamo a casa.

 

È portentoso quello che succede.

E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano.

Forse ci sono doni.

Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo.

C’è un molto forte richiamo

della specie ora e come specie adesso

deve pensarsi ognuno. Un comune destino

ci tiene qui. Lo sapevamo. Ma non troppo bene.

O tutti quanti o nessuno.

 

È potente la terra. Viva per davvero.

Io la sento pensante d’un pensiero

che noi non conosciamo.

E quello che succede? Consideriamo

se non sia lei che muove.

Se la legge che tiene ben guidato

l’universo intero, se quanto accade mi chiedo

non sia piena espressione di quella legge

che governa anche noi – proprio come

ogni stella – ogni particella di cosmo.

 

Se la materia oscura fosse questo

tenersi insieme di tutto in un ardore

di vita, con la spazzina morte che viene

a equilibrare ogni specie.

Tenerla dentro la misura sua, al posto suo,

guidata. Non siamo noi

che abbiamo fatto il cielo.

 

Una voce imponente, senza parola

ci dice ora di stare a casa, come bambini

che l’hanno fatta grossa, senza sapere cosa,

e non avranno baci, non saranno abbracciati.

Ognuno dentro una frenata

che ci riporta indietro, forse nelle lentezze

delle antiche antenate, delle madri.

 

Guardare di più il cielo,

tingere d’ocra un morto. Fare per la prima volta

il pane. Guardare bene una faccia. Cantare

piano piano perché un bambino dorma. Per la prima volta

stringere con la mano un’altra mano

sentire forte l’intesa. Che siamo insieme.

Un organismo solo. Tutta la specie

la portiamo in noi. Dentro noi la salviamo.

 

A quella stretta

di un palmo col palmo di qualcuno

a quel semplice atto che ci è interdetto ora -

noi torneremo con una comprensione dilatata.

Saremo qui, più attenti credo. Più delicata

la nostra mano starà dentro il fare della vita.

Adesso lo sappiamo quanto è triste

stare lontani un metro.

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Discorsi a tavola, una serie di incontri convivali con il pastore Gianni Genre e don Paolo Scquizzato.

Una serie di incontri conviviali per conoscersi e riflettere insieme, senza imbarazzi e senza rete. Alle prese con la faticosa ma appassionante vocazione per "aspiranti credenti". Incontri vietati soltanto a chi ha assolute certezze e ai fondamentalisti di ogni sorta e orientamento.

Ci ritroveremo dinanzi ad una sorta di omaggio ai "Discorsi a tavola" - Tischreden in tedesco - di Martin Lutero. I discorsi erano riflessioni che negli ultimi anni il rioformatore tedesco intratteneva a tavola con amici, studenti, poveri ma anche personaggi influenti dell'epoca.

Cinque incontri, con inizio alle ore 20:00 in diversi ristoranti della zona, al giovedì: 24 ottobre, 28 novembre 30 gennaio, 27 febbraio, 26 marzo.

Posti limitati (max 35-40 persone)

Costo: 25 euro a persona, tutto compreso (anche vino e caffè). Possibilità di menu vegetariano per chi lo richiede. Prenotazioni scrivendo a Raffaele: info@sddsilenzio.org

Scarica locandina!

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Confessione di fede, Culto di Pentecoste 2019

Credo in un Dio d'amore, che diffonde la pace e la libertà.

Credo in un Dio che non punisce, ma mostra la retta via agli uomini perché è consapevole della loro natura imperfetta.

Credo in un Dio che ci rimane sempre vicino, anche quando forse noi non siamo vicini a Lui. 

Credo in un Dio che ci ama a prescindere da tutte le nostre diversità.

Credo in un Dio che con la sua presenza ci aiuta a superare gli ostacoli della vita tenendoci per mano e rendendoci più forti di prima.

Dio ci vuole uniti in un’unica famiglia, come fratelli e sorelle, per potere diventare una realtà unica. 

Questa famiglia la chiamiamo chiesa, dove Dio è padre perché da Lui nasce ogni generazione e ogni iniziativa d’amore. 

Padre (e Madre) è il nome che Gesù stesso ci insegna ad usare per rivolgerci a Dio. Un termine che ci distingue rendendoci più vicini a lui, che conferma la sua superiorità e la grandezza del Suo amore, ma testimonia anche la Sua tenerezza e la Sua vicinanza nelle nostre vicende umane. Proprio come fa un genitore con i suoi figli e le sue figlie.

La salvezza è un dono che Dio offre a tutti, di cui diventiamo consapevoli quando affidiamo a Lui la nostra vita e il nostro avvenire.

La vita eterna è dunque dono di Dio, dono di consolazione e di responsabilità, che fa crescere in noi serietà e serenità, per lo sviluppo di una vita umana veramente piena, come Gesù ha saputo mostrarci.  Amen.

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Chi sono i valdesi? In che cosa credono? Cosa significa essere protestanti? Come è organizzata la loro chiesa?

Riprendiamo gli incontri di formazione e di informazione per adulti a Pinerolo

Questi incontri sono destinati a coloro che desiderano avvicinarsi alla nostra chiesa e/o a saperne di più della fede cristiana di matrice protestante, o che sono semplicemente incuriositi dalla presenza in Italia delle chiese valdesi. Tutti e tutte sono dunque invitati a questi incontri informali dove cercheremo di conoscerci e di capire come rispondere alle vostre esigenze. Senza alcun impegno!

I temi degli incontri riguarderanno, come negli scorsi anni, la lettura e l’interpretazione dell’Antico e del Nuovo Testamento, un po’ di storia valdese e della Riforma protestante, domande sulla fede e sull’etica cristiana, l’organizzazione della Chiesa Valdese. Il tutto a partire dalle vostre domande. Coordina il pastore Genre. 

Gli incontri hanno luogo nel tempio valdese di Pinerolo, via dei Mille 1. Per informazioni rivolgersi al pastore Gianni Genre, ggenre@chiesavaldese.org.

Letture:

Fulvio FERRARIO, Il futuro della Riforma, 195 pp., 14,90 euro in offerta 15x15 a 12,67 euro fino al 5 settembre

L'avvicinarsi del cinquecentesimo anniversario della Riforma - il cui inizio è convenzionalmente fatto risalire all'affissione delle 95 tesi di Lutero a Wittenberg - è per il teologo Fulvio Ferrario l'occasione per ripensare il fondamento della Riforma, interrogandoci su ciò che le chiese protestanti hanno ancora da dire nel presente. «Questo testo è scritto nella fiducia che la Riforma abbia un futuro, perché ce l'ha il Cristo che essa testimonia» Fulvio Ferrario.

Link al sito: http://goo.gl/GxmOId

Link al saggio: http://goo.gl/l1wgH8

Link all'indice: http://goo.gl/pEkuXD

 

Sergio ROSTAGNO, Doctor Martinus. Studi sulla Riforma, pp 253, euro 19,50

Il rapporto tra la fede e le opere costituisce il cuore di questa narrazione, che contribuisce a gettare uno sguardo nuovo sul monaco agostiniano iniziatore della Riforma protestante. Lutero include infatti le opere nella fede, dando loro una dignità che le esclude dal mero mercanteggiamento moralistico. «Resta nella fede, che ti dà Cristo: qui tu hai infinitamente più che abbastanza; e nella carità, che dà te al prossimo: qui tu da fare ne troverai talmente da essere infinitamente troppo poco» Martin Lutero.

Link al sito: http://goo.gl/8UXC0G

Link al saggio: http://goo.gl/hCCfZa