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matrimonio


Il matrimonio per un credente protestante ha tre componenti che si intrecciano fra di loro. 

È un impegno che si prende nei confronti di un partner, nel segreto del proprio cuore.

Ha una componente pubblica, nella celebrazione in Comune o in Chiesa al cospetto del Signore e dell’assemblea dei credenti o della comunità riunita per quell’occasione

Ha una componente spirituale nella vita ordinaria, nella preghiera e nel dialogo con Dio, e - quando vi sono dei figli - è un impegno alla loro educazione alla fede

Per esprimere la gioia di questo giorno, non si prega solo con le parole che tuttavia sono importanti. Nel giorno del matrimonio viene fatto dono di una Bibbia in cui è scritto un versetto scelto dai nubendi affinché possano porre la loro vita insieme sotto lo sguardo del Signore, sostenuti dalle sue promesse e dalla loro fede.

Le liturgie matrimoniali  aggiornate e approvate dal Sinodo valdese nel 2013 hanno accolto un linguaggio più contemporaneo e vicino all’esperienza concreta delle persone. Una apposita Commissione nominata dalla Tavola valdese sta anche predisponendo un nuovo documento su “matrimonio, coppie, famiglie” che allarghi lo sguardo sulla realtà delle nuove famiglie, oltre a quella tradizionale.

Per leggere i documenti preparatori discussi e approvati dal Sinodo valdese, vai alla pagina:  http://www.chiesavaldese.org/aria_archives.php?archive=26

Per un matrimonio, vi sono diverse possibilità, raccolte in tre testi  liturgici differenti: matrimonio a cui seguono gli effetti civili, celebrato in un culto apposito o culto ordinario; benedizione di matrimonio, già celebrato in sede civile, durante culto apposito o culto ordinario.

L’istruzione matrimoniale è l’elemento che qualifica biblicamente e teologicamente la celebrazione del matrimonio, oltre ai colloqui pre-matrimoniali, che pongono i nubendi in ricerca di un modo coerentemente cristiano di vivere il matrimonio, nel tentativo di rispondere alla vocazione che è loro rivolta. 

La dichiarazione degli sposi non ha valore costitutivo ma solo certificativo: il/la pastore/a raccoglie il consenso e l’impegno degli sposi. Vi sono dunque diverse possibilità:

Matrimonio tra credenti (tra credenti valdesi): la fede viene mantenuta e fortificata

Matrimonio interconfessionale (tra credenti di fedi diverse): l’unità della fede è proposta come ricerca su base evangelica

Matrimonio misto (tra un credente e un non credente): non vi sono espliciti impegni di fede, salvo il riferimento alla Parola di Dio che è un riferimento per il coniuge credente.

Per i matrimoni interconfessionali, nella Chiesa valdese di Pinerolo ogni anno verso la fine di febbraio ha luogo un ciclo di tre incontri insieme alla Diocesi di Pinerolo (vai alla pagina “Attività” per i dettagli e alla pagina “Appuntamenti” per le date degli incontri). 

Per la raccolta delle liturgie, vai alla pagina “Documenti” sul sito ufficiale della Chiesa valdese, alla voce “Liturgie”: http://www.chiesavaldese.org/documents/liturgie/matrimoni_giu2013sito.pdf. 

La liturgia viene quindi concordata e personalizzata con il/la pastore/a della chiesa in cui si intende sposarsi, per lasciare spazio alla Parola biblica e agli sposi: siete voi i celebranti in questo giorno.

Nella piena libertà che nelle nostre chiese viene riconosciuta allo svolgimento di una liturgia, gli sposi - in accordo con il/la pastore/a  - possono proporre altri testi. Tuttavia, nei matrimoni cui seguono effetti civili, la parte della liturgia che riguarda la raccolta del consenso (dichiarazione e promesse degli sposi e dichiarazione del celebrante) non può essere modificata. 

Vi sono anche alcuni testi alternativi per matrimoni interconfessionali, matrimoni di persone divorziate, di vedovi/e ecc.

Negli incontri preliminari i nubendi ricevono dal/la pstore/a il modulo di richiesta che andrà consegnato all’Ufficiale di stato civile (Mod. 1 e 1bis).

Se i nubendi non appartengono alla chiesa locale in cui si intende celebrare il matrimonio, il/la pasotre/a ha il dovere di informare il Concistoro. Se il matrimonio dovesse avvenire in un altro paese o città, va contattato/a il/la pastore/a di quella chiesa. Il matrimonio verrà registrato nel registro della chiesa nella cui circoscrizione territoriale è stato celebrato.

Per quanto riguarda la scelta del regime patrimoniale (comunione o separazione dei beni) occorre raccogliere la dichiarazione dei nubendi per iscritto con la firma di entrambi, da conservarsi nel registro degli atti di matrimonio, insieme al nulla osta e alla comunicazione dell’ufficio di stato civile dell’avvenuta trascrizione del matrimonio. È noto che se i nubendi non indicano nulla nell’atto il regime patrimoniale è automaticamente quello della comunione. Ciò è incontestabile anche successivamente. 

Entro cinque giorni dalla celebrazione del matrimonio va recapitato all’ufficio dello stato civile del Comune in cui si è celebrato il matrimonio uno dei due originali dell’atto e del nulla osta. Occorre  vigilare affinché gli ufficiali di stato civile facciano riferimento alle norme e procedure previste dall’art. 11 dell’Intesa con lo Stato, approvata con legge 449/1984, e non alla normativa ed alle procedure previste dalla legislazione sui culti ammessi del 1929-30.

La preghiera è mettersi alla presenza di Dio con tutto il proprio essere, per ascoltare quello che Lui ha da dirci. 

Questo cambia il nostro sguardo sul mondo, su noi stessi e sugli altri, sulla relazione d’amore che stiamo vivendo. “Amo l’Eterno, mio soccorritor” recita l’inno 25 dell’Innario cristiano sulla base del Salmo 116 oppure l’inno 333 che invoca lo sguardo e la guida del Dio d’amore  sugli sposi: vivere il matrimonio in modo cristiano significa far ricorso, giorno dopo giorno, a quella forma particolare di amore per il prossimo che è una vita a due e all’alleanza di grazia che lega i credenti al loro Signore. 

Sono molti gli ambiti della vita quotidiana in cui un credente si rivolge a Dio con una parola di riconoscenza, di lode o di richiesta d’aiuto e di perdono. Così è anche nella vita di coppia, una vocazione che viene rivolta in modi diversi: la vita di coppia in tempi recenti si è infatti articolata con le coppie di fatto e le coppie dello stesso sesso, a cui il Sinodo valdese ha dedicato un ordine del giorno nel 2010, riconoscendo la possibilità di invocare la benedizione del Signore su una coppia omosessuale.

Per leggere l’atto sinodale, vai alla pagina del sito ufficiale della Chiesa valdese: http://www.chiesavaldese.org/aria_cms.php?page=235#benediz

La riflessione nelle nostre chiese è stata anche arricchita dal lavor odella Commissione fede e omosessualità che ha prodotto negli anni diversi documenti: http://www.chiesavaldese.org/aria_archives.php?archive=18

La vocazione cui ognuno e ciascuna è chiamato/a da credente è di seguire Gesù Cristo e di fare la Sua volontà. Come si legge nella Bibbia, nei tre Vangeli sinottici, Marco 3:31-35; Matteo 12:46-50; Luca 8:19-21. 

Luca 8:19-21, La madre e i fratelli di Gesù

Sua madre e i suoi fratelli vennero a trovarlo; ma non potevano avvicinarlo a motivo della folla. Gli fu riferito: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori, e vogliono vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».